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Romania

L’orgoglio di Bucarest | Una telefonata salva vite in Romania

Quando sono stati istituiti i premi EMS Angels per riconoscere l’eccellenza nell’assistenza preospedaliera, il SABIF soddisfaceva tutti i requisiti meno uno.
Angels team 12 gennaio 2022

Un progetto pilota a Bucarest mostra perché la prenotifica è l’intervento prioritario fondamentale nel percorso di gestione dell’ictus, dimostrando come la collaborazione tra il personale delle ambulanze e degli ospedali può cambiare la vita di una persona e diventare motivo di orgoglio per il servizio medico di emergenza in questa città.

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Il salvataggio di una vita umana inizia con una telefonata del personale dell’ambulanza al medico di turno presso il Servizio ambulanze di Bucarest Ilfov (SABIF), in Romania.

Due sono le informazioni cruciali che il personale dell’ambulanza deve comunicare: l’ultima volta in cui il paziente, vittima di sospetto ictus, è stato visto in condizioni normali e il suo punteggio alla scala RACE, che valuta il livello di gravità dell’ictus.

Da queste informazioni, il coordinatore del turno dedurrà se il
paziente rientra nella finestra terapeutica per la riperfusione e con quale probabilità presenta un’occlusione dei grandi vasi. Ciò consentirà di stabilire quale ospedale riceverà la telefonata di prenotifica che avvisa dell’arrivo di un paziente colpito da ictus.

La prenotifica consente di mobilitare le risorse dell’ospedale di destinazione prima dell’arrivo del paziente, permettendo di ridurre i tempi door-to-imaging e door-to-needle. Poiché il beneficio delle procedure di rivascolarizzazione diminuisce con il ritardo nel trattamento, ogni minuto perso riduce le possibilità di guarigione del paziente, mentre ogni secondo guadagnato aumenta le probabilità di successo. In questo modo, una singola telefonata può cambiare la vita di una persona.

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Cristina Tiu, professore associato, con il personale della stroke unit incaricato del corso di formazione per il servizio medico di emergenza.


La collaborazione promuove il cambiamento

Dal luglio 2021, il telefono dedicato ai casi di ictus ha squillato regolarmente in sette ospedali di Bucarest. Questo è il risultato di un progetto pilota sulla prenotifica, finalizzato a ridurre il tempo mediano door-to-treatment per i casi di ictus acuto grazie alla confluenza tra intervento preospedaliero e assistenza ospedaliera.

Se il progetto avrà successo, determinerà quel salto di qualità atteso dal 2019, quando le autorità sanitarie romene decisero di attuare un progetto su scala nazionale per l’ampliamento della rete di ospedali attrezzati per la gestione dell’ictus. In una delle più rapide espansioni che abbiano coinvolto il sistema di assistenza dell’ictus nell’Europa orientale, il numero di centri per il trattamento dell’ictus è triplicato nel giro di pochi mesi. Nel 2020 il tasso di ricanalizzazione era più che quadruplicato, passando dallo 0,8% del 2018 al 4,10%, ma ancora lontano dall’obiettivo del 15%, mentre la mediana door-to-needle era ferma a 55 minuti circa.

La collaborazione tra i servizi di assistenza per l’ictus e quelli di emergenza è stata alla base del progetto, poiché proprio la coordinatrice dei servizi nazionali per l’ictus in Romania, la prof.ssa associata Cristina Tiu, e il Direttore generale del SABIF, la dott.ssa Alis Grasu, hanno esercitato insieme un’azione di pressione sul Ministro della Salute affinché desse il via libera al progetto pilota. Avrebbero nuovamente unito le loro forze per organizzare dei corsi di formazione, insieme ai neurologi dell’Ospedale Universitario di Bucarest, i dottori Elena Terecoasa, Razvan Radu e Vlad Tiu (ora all’Ospedale Universitario delle emergenze Elias), e il medico del pronto soccorso dott.ssa Silvia Nica.

L’implementazione ha avuto inizio nel 2021, quando quasi 400 dei 500 medici e infermieri che lavorano nelle ambulanze di Bucarest hanno partecipato al primo dei quattro corsi di formazione online che avrebbero inaugurato un nuovo capitolo della cura dell’ictus nella capitale romena.

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Le buone notizie hanno le ali

Oltre a impartire le nozioni di base sull’ictus e a dare una panoramica generale del progetto pilota sulla prenotifica, i corsi hanno incluso anche un’introduzione alla scala RACE, uno strumento per valutare la gravità dell’ictus messo a punto da neurologi della Catalogna e scelto per la sua efficacia nell’identificare le occlusioni dei grandi vasi (Large Vessel Occlusion, LVO) nella fase preospedaliera. In presenza di sospetta LVO, l’ambulanza viene indirizzata in uno dei due centri a Bucarest attrezzati per la trombectomia.

Nove giorni dopo la fine del corso, il telefono della stroke unit dell’Ospedale Universitario delle emergenze di Bucarest, diretto dalla prof.ssa associata Tiu, ha cominciato a squillare. All’arrivo del paziente in ospedale, il personale della stroke unit lo stava aspettando all’ingresso, pronto a riceverlo, e il trattamento è iniziato in meno di 30 minuti. Il progetto pilota era partito alla grande.

La buona notizia si è diffusa rapidamente nelle località vicine. Appena un giorno dopo che il SABIF aveva ricevuto la prima chiamata per ictus, 100 membri del servizio ambulanze della contea di Dâmbovița, a nord-est di Bucarest, si sono presentati per iscriversi al corso di prenotifica. Avevano sentito parlare del progetto pilota nella capitale e chiedevano aiuto per metterlo in atto
anche nella loro contea, dove l’Ospedale per emergenze di Targoviste è diventato un ospedale per il trattamento dell’ictus nel 2018. La visita successiva è arrivata dalla contea di Bacău, ancora più a nord.

L’obbligatorietà della prenotifica in caso di ictus avrebbe potuto essere estesa a tutta la Romania dopo la conferma ufficiale del successo del progetto pilota di Bucarest, ma chiaramente gli ospedali e i servizi di Pronto Soccorso fuori dalla capitale non avevano bisogno di un ordine ufficiale per salvare una vita umana.

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La dott.ssa Alis Grasu, direttrice del Servizio ambulanze di Bucarest Ilfov.


Ma le buone notizie non sono finite

Quando nel 2021 sono stati istituiti i premi Angels EMS per riconoscere l’eccellenza nell’assistenza preospedaliera, il SABIF soddisfaceva tutti i requisiti meno uno. Tuttavia, ora che il protocollo prevede anche la prenotifica, è stato uno degli unici nove servizi ambulanza in Europa, e il primo in Romania, a ricevere il nuovo premio all’EUSEM 2021, nel mese di ottobre.

Ha raggiunto il livello Oro registrando un tempo mediano sulla scena inferiore a 30 minuti, trasferendo almeno l’85% dei pazienti in ospedali attrezzati per la gestione dell’ictus, comunicando i farmaci dei pazienti e l’ultima volta in cui sono stati visti in condizioni normali in almeno l’85% dei casi; e, grazie al progetto pilota di Bucarest, inviando una prenotifica agli ospedali nell’85% dei casi.

La consulente Angels per la Romania, Cristina Stanciu, era raggiante di orgoglio quando il personale delle ambulanze di Bucarest è salito sul palco. Per il Servizio ambulanze di Bucarest Ilfov, i nuovi premi Angels EMS sono stati davvero un momento di cui andare fieri ma, come ha sottolineato la dott.ssa Grasu, “Il vero successo di questo programma è stato il ritorno dei nostri pazienti alle loro famiglie e alla società”. Per gli uomini e le donne delle ambulanze del SABIF, i veri vincitori sono i pazienti che, grazie alla collaborazione tra il personale delle ambulanze e quello degli ospedali, hanno ricevuto una seconda opportunità di vita.

 

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