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Europa

I nuovi premi EMS Angels | I vincitori raccontano le loro storie

I vincitori dei primi EMS Angels condividono storie di dolore, eroi della vita quotidiana e lieto fine.
Angels team 12 gennaio 2022

Nessun giorno è uguale a un altro, e non c’è modo di sapere se un giorno finirà con gioia o con dolore. I vincitori dei nuovi premi Angels EMS raccontano le loro storie a lieto fine.

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La prima ambulanza storicamente documentata fu un carro trainato su un campo di battaglia nel maggio 1487, durante l’assedio di Malaga nel sud della Spagna. Più di 500 anni dopo, su un altro campo di battaglia creato dalla pandemia di Covid-19, nove dei migliori team d’ambulanza in Europa sono arrivati in Portogallo, a Lisbona, per ricevere i nuovi premi Angels EMS per l’eccellenza nell’assistenza preospedaliera in caso di ictus.

Francisco Arande era presente per ritirare un premio a nome del servizio medico di emergenza di Cordoba 061, insieme ai suoi compatrioti Antonio Iglesias della Galizia, Nicolas Riera di Madrid e Montse Gorchs di Barcellona.

Per l’incredibile quartetto spagnolo è stato il secondo premio del 2021. Appena due mesi prima avevano infatti ricevuto il prestigioso premio Spirito di Eccellenza per gli straordinari servizi di gestione
dell’ictus. Questa volta hanno condiviso il palcoscenico con colleghi provenienti da Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania.

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Adesso gioca a calcio

Francisco Arande ha visto molti pazienti con ictus nei 29 anni trascorsi con il servizio medico di emergenza Cordoba 061 in Andalusia ma non potrà mai dimenticare un ragazzo di 14 anni, i cui genitori avevano chiamato un’ambulanza alle 4 del mattino dopo averlo visto in preda alle convulsioni.

“È stato il primo ictus pediatrico che avessi mai visto”, dice il medico di emergenza, che gli amici chiamano Paco.

Il ragazzo si era lamentato di avere mal di testa, avevano detto i genitori all’arrivo del personale di Cordoba, e quando alla valutazione neurologica risultò anche la presenza di diplopia, Paco fece la chiamata per attivare il codice ictus e inviare la prenotifica all’ospedale attrezzato più vicino.

“Quando siamo arrivati lo specialista in ictus ci stava aspettando. Siamo andati direttamente alla sala TC e dopo avere avuto la conferma che il ragazzo aveva subito un esteso ictus emorragico lo abbiamo trasferito in sala operatoria per sottoporlo a intervento chirurgico.

“Dopo un mese di permanenza nell’UTI pediatrica, è stato incredibile vedere questo ragazzo tornare a camminare. Adesso gioca a calcio”.

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Una bambina di nome Eliška

“Il nostro lavoro è fatto di epiloghi lieti e tristi, ma la soddisfazione più grande è quando il paziente torna alla vita normale”, afferma Jana Kubalová il cui team, il Servizio di soccorso medico della Moravia meridionale, si è aggiudicato uno dei due premi Diamante conferiti alla Repubblica Ceca, mentre Michal Mašek (nella foto in alto insieme alla prof.ssa Diana Cimpoeşu e a Jan van der Merwe) ha ritirato il premio Platino per conto della regione di Pardubice.

“Tuttavia abbiamo un miracolo da raccontare. Nell’aprile del 2019 siamo stati chiamati a soccorrere una giovane donna alla sedicesima settimana di gravidanza che aveva avuto un ictus con sospetta emorragia cerebrale. Era stata intubata e trasportata in elicottero all’Ospedale Universitario Sant’Anna di Brno, dove al suo arrivo era stata dichiarata la morte cerebrale.

“Grazie all’eccellente terapia intensiva ricevuta in ospedale, 117 giorni dopo è nata una bambina sana che è stata chiamata Eliška”.

Come candidarsi alla vittoria

Realizzare miracoli richiede duro lavoro e dedizione e i premi EMS sono un modo per riconoscere e premiare i migliori team d’ambulanza in Europa al fine di elevare gli standard dell’assistenza preospedaliera in caso di ictus.

Il premio si basa sugli stessi principi dei premi Angels ESO riservati agli ospedali, afferma il consulente Angels Robert Havalda, che ha coordinato l’istituzione di un comitato direttivo di esperti, mettendo a punto i criteri di qualificazione e collaborando con RES-Q, il Registro per la qualità della gestione dell’ictus, allo scopo di raccogliere e valutare i dati.

Come per i premi messi in palio per gli ospedali, i premi EMS sono classificati in base a tre livelli di prestazione, Oro, Platino e Diamante, ma la valutazione comparativa inizia molto prima, quando i candidati valutano la propria idoneità a partecipare al programma di
premiazione. Per essere considerati dei candidati, devono dimostrare di avere istituito un solido protocollo di gestione dell’ictus e un programma di formazione, utilizzare specifiche scale di valutazione dell’ictus per la diagnosi dei pazienti ed eseguire la raccolta e la registrazione dei dati sulle prestazioni relativi ad almeno 30 pazienti con ictus consecutivi in un dato trimestre.

Uno strumento per migliorare

Matej Polák, direttore del servizio medico di emergenza ZaMED in Slovacchia è molto felice che il suo team sia stato tra i primi in Europa a ricevere il premio. “Ma ciò che mi rende
ancora più felice è che questi premi siano stati introdotti in Europa. Con l’istituzione dei premi Angels ESO, gli ospedali hanno potuto ricevere istantaneamente un importante riscontro sul livello di qualità della gestione dell’ictus e sono stati sensibilizzati sulla necessità di un costante miglioramento. Sono assolutamente certo che anche il settore dei servizi medici di emergenza trarrà beneficio dallo stesso meccanismo di miglioramento motivato da questi riscontri”.

Riconoscere i migliori servizi di assistenza preospedaliera per l’ictus è solo uno dei tanti obiettivi che prevedono il monitoraggio della qualità, la standardizzazione e l’ottimizzazione dell’assistenza preospedaliera in caso di ictus. A livello pratico, la procedura a 11 è uno strumento per identificare e risolvere le difficoltà in aree problematiche.

“Premiare l’eccellenza è importante, ma alla fine ricevere un premio è meno importante che riconoscere le opportunità di miglioramento”, afferma Robert.

E, letteralmente, nulla è più importante del tempo.

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Contare i minuti

Otto minuti. Questo è il tempo impiegato dal servizio medico di soccorso della regione Moravia-Slesia per raggiungere l’abitazione dove la madre di un collega era stata colpita da un ictus grave.

Arrivato a Lisbona per ricevere un premio Diamante, il pioniere della formazione all’assistenza preospedaliera in caso di ictus Petr Jaššo (raffigurato nella foto in alto insieme alla prof.ssa Diana Cimpoeşu e a Jan van der Merwe) ricorda l’evento in ogni dettaglio. Il suo team aveva impiegato 11 minuti sulla scena dell’evento e appena 14 minuti per raggiungere l’ospedale dove il personale della stroke unit aveva già ricevuto la prenotifica. Grazie alla tempestività di questa azione, questa paziente così importante aveva ripreso a camminare e a parlare nel giro di qualche settimana, con la prospettiva di tornare alla sua vita normale pre-ictus.

Il tempo è salvezza e, come conviene la dottoressa romena Rodica Alis Grasu, niente fa scorrere i secondi più rapidamente di quando il paziente è un nostro caro. La direttrice generale del servizio ambulanze di Bucharest Ilfov (SABIF) ricorda il caso recente di un collega colpito da ictus ischemico. “L’ictus era stato diagnosticato immediatamente e l’ospedale più vicino attrezzato per il trattamento aveva ricevuto la prenotifica. Il paziente ha raggiunto l’ospedale in tempi brevissimi e dopo una TC seguita da trombolisi è stato restituito sano e salvo alla sua famiglia e alla società”.

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“Stiamo creando una comunità”

Per il SABIF il premio è arrivato subito dopo la partecipazione al programma pilota di prenotifica, che aveva lo scopo di ridurre il tempo mediano door-to-treatment per i casi di ictus acuto in Romania. La prenotifica si è rivelata un punto di svolta. Il premio ha dato quella fiducia tanto agognata in un momento di incertezza e ha permesso agli eroi di Bucarest di entrare a far parte della comunità internazionale dei servizi medici di emergenza per l’ictus, creata proprio a Lisbona.

Meno di 20 ore dopo la presentazione dei nuovi premi Angels EMS il 28 ottobre da parte della prof.ssa Diana Cimpoeşu, Presidentessa dell’Eusem per la formazione preospedaliera, a Lisbona si è tenuto un incontro storico dove gli specialisti in medicina di urgenza esperti di ictus hanno discusso degli ostacoli ancora presenti, delle promesse di innovazione e delle opportunità di miglioramento.

È questa la conseguenza indiretta della cerimonia di premiazione che più ha interessato Robert Halvada. “In passato potevano esserci dei contatti tra i team all’interno dello stesso Paese, ma non oltre i confini nazionali”, afferma.

“Stiamo creando una comunità e questo è solo l’inizio”.

 

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