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Italia

Le cose cominciano ad accelerare in Italia

Il Centro Ictus ICCS ha fatto passi da gigante nel migliorare la qualità della cura dell’ictus. 
Angels team 6 giugno 2019
Quanti neurologi ci vogliono per un tempo door-to-needle (DTN) medio di 30 minuti? In the case of Istituto Clinico Città Studi (ICCS) in Milan, that magic number is four. 
Guidato dall’appassionato dott. Carlo Sebastiano Tadeo, e supportato dalla dott.ssa Lara di Toro Mammarella, dalla dott.ssa Barbara Incorvaia e dalla dott.ssa Raffaella Russo, il centro ictus ICCS ha compiuto passi da gigante nel migliorare la qualità della cura dell’ictus. 
 
Fondato nel 2005, il centro ictus ICCS è stato progettato considerando una serie di principi chiave basati sui massimi standard internazionali, in particolare: costante formazione del personale medico e infermieristico, un approccio multidisciplinare, nonché un equilibrio tra la scoperta della causa dell’insorgenza di un ictus e un’accurata prevenzione secondaria degli eventi neurovascolari. 
 
In qualità di uno dei membri originali del centro ictus, il dott. Tadeo si è impegnato a migliorare continuamente il trattamento dell’ictus in questo ospedale non solo standardizzando i processi esistenti, ma anche implementando nuove idee. 

È stato questo suo impegno, unitamente alla sua apertura mentale e alle molteplici collaborazioni tra i Dipartimenti di Neurologia, Radiologia e Pronto soccorso che alla fine ha portato un drastico cambiamento nella percentuale di pazienti sottoposti a terapia di riperfusione presso l’ICCS - passando dal 6% nel 2012 ad un sorprendente 34,4% nel 2017. Il team ha inoltre profuso un notevole sforzo per ottimizzare il percorso intraospedaliero, con una conseguente massiccia riduzione del tempo medio dall’arrivo in ospedale all’inizio del trattamento da 91 minuti (2014) a soli 30 minuti.

30 minuti possono sembrare normali in questi giorni, ma se consideriamo che il tempo medio dall’arrivo in ospedale all’inizio del trattamento nella loro regione è ancora di 90 minuti con alcuni ospedali in cui si registra una media di 160 minuti, si capisce rapidamente l’enormità dei loro risultati.  

Com’è stato possibile conseguire tutto ciò? Ancora una volta, la risposta è semplice e consiste in un’esecuzione congiunta di tre azioni prioritarie:
  1. Pre-notifica dal sistema di emergenza all’ospedale prima che arrivi un paziente colpito da ictus
  2. Trattamento del paziente colpito da ictus nella sala per TC 
  3. Priorità del dispositivo per il sito di cura e dell’esame del sangue  


 

“Angels è stato fondamentale per motivare tutto il team, per diffondere la conoscenza delle azioni prioritarie cruciali per ridurre il DTN e quindi per raggiungere gli ottimi risultati degli ultimi mesi con oltre il 90% dei pazienti trattati al di sotto dei 45 minuti!”- dott. Carlo Sebastiano Tadeo

Non ancora contenti di questi progressi impressionanti - che includevano un Certificato ESO-Angels Award Gold e due Platinum ricevuti negli ultimi tre trimestri - il dott. Tadeo e l’intero team della stroke unit stanno ora affrontando una nuova sfida per migliorare ulteriormente gli esiti di salute dei loro pazienti. Il personale infermieristico della stroke unit, guidato da Sofia Ceruso, ha deciso di iscriversi al prestigioso progetto europeo Quality in Acute Stroke Care (QASC) per implementare i protocolli relativi a “Febbre, zucchero e deglutizione” all’interno della stroke unit.

In un Paese in cui i tassi di trattamento sono spesso piuttosto alti, ma in cui i ritardi di trattamento sono ancora molto più alti di quelli che vediamo in altri Paesi, l’ICCS è un ottimo esempio di come ciò sia possibile anche in Italia. 

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