Mentre un’ambulanza viene inviata alla sede del chiamante, la chiamata viene trasferita a un medico SAME specialista in telemedicina. Il medico esegue una valutazione FAST, uno strumento di screening per identificare l’ictus, dopodiché SAME comunica all’ospedale Donación Francisco Santojanni che un paziente con sospetto ictus ischemico sta per arrivare.
È il 14 aprile 2021, il giorno in cui viene annunciato che le restrizioni per la pandemia saranno inasprite a Buenos Aires e nei dintorni, nel tentativo di frenare un preoccupante picco di casi di Covid-19. Le scuole stanno per chiudere e dalle 20:00 è ordinato il coprifuoco. L’ambulanza e il personale ospedaliero indossano tutti i DPI.
Ma nonostante la crisi della salute pubblica, il team di Angels in Argentina ha collaborato con SAME per realizzare una simulazione che servirà sia come formazione per il personale dell’ambulanza e dell’ospedale, sia per dimostrare il ruolo della telemedicina nella prima fase di cura dei pazienti colpiti da ictus.
Dietro questa iniziativa c’è uno dei cittadini più famosi di Buenos Aires, un medico di emergenza e direttore di lunga data di SAME che è stato recentemente premiato come “Cittadino illustre” dalla legislatura della città di Buenos Aires per il suo instancabile servizio alla città.
Il dott. Alberto Félix Crescenti (68) è un eroe locale, molto amato dalla comunità per il suo operato a favore di quest’ultima. Gli abitanti di Buenos Aires hanno potuto contare su di lui nei momenti più difficili: dagli attacchi terroristici mortali degli anni ‘90 al disastro ferroviario di Buenos Aires del 2012, all’incendio del nightclub República Cromañón nel 2004.
L’ospedale pubblico in cui il “paziente” (la capogruppo di Angels Mariana Wolf) e suo “fratello” (il consulente di Angels Javier Cichello) vengono rapidamente trasferiti, svolge anch’esso un ruolo vitale per il benessere della comunità e ha compiuto enormi progressi per quanto riguarda la cura dell’ictus da quando ha aderito all’Iniziativa Angels nel 2019.
Sotto la guida del capo della stroke unit, la dott.ssa Jessica Blasi, l’ospedale ha curato il suo primo paziente colpito da ictus nel dicembre 2019. Nonostante la pandemia e senza un accesso continuo a un neurologo, nel 2020 il team della stroke unit dell’ospedale Santojanni ha migliorato il tempo medio door-to-needle portandolo a meno di 60 minuti. Il suo tempo DTN attuale è di 53 minuti, con un miglioramento ancora maggiore previsto dopo la simulazione e altre forme di formazione multidisciplinare, inclusa la certificazione per infermieri specializzati in ictus.
Nel video di simulazione, l’orologio inizia a ticchettare nel momento in cui il paziente viene condotto attraverso l’ingresso dell’ospedale e, al momento dell’inizio della terapia di ricanalizzazione, non sono trascorsi più di 25 minuti.
Mentre il video volge al termine, l’ultima parola spetta all’illustre cittadino. “Si tratta di un’attività molto importante”, afferma il dott. Crescenti, spiegando che la simulazione fornisce una formazione preziosa per affrontare tutte le situazioni di emergenza, comprese quelle rese più complesse dalla pandemia. È un'iniziativa che gode anche del supporto entusiasta del capo dei consulenti di SAME, Pablo Pebe.
“È davvero fantastico vedere il nostro team reagire in tempo in caso di ictus”, afferma il dott. Crescenti.