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Europa

Simulazione sui pazienti

Le simulazioni sollevano il morale dei team che si occupano di ictus e mostrano loro l’effetto che i piccoli cambiamenti possono avere sui tempi di trattamento.
Angels team 31 ottobre 2017

Nella precedente edizione del percorso Angels abbiamo parlato della nostra prima serie di simulazioni condotte negli ospedali del Sudafrica. Ora, dopo sei mesi di esperienza in Europa, stiamo iniziando a ricevere i resoconti e i risultati sono interessanti.

Recentemente in un ospedale di Babastro, nella regione spagnola dell’Aragona, il personale di una stroke unit con un tempo DTN medio di 113 minuti è riuscito a completare la prima simulazione in soli 34 minuti nonostante alcune complicazioni tecniche, tra cui l’errato funzionamento del sistema di tele-stroke. Alcuni potrebbero sostenere che la riduzione del DTN da 113 a 34 minuti non sia riproducibile nella vita reale, ma proprio mentre il personale stava per iniziare la seconda simulazione, è arrivata una vera chiamata con codice ictus. Avendo appena appreso alcuni miglioramenti, il personale è riuscito a trattare il vero paziente con ictus in un tempo record di 40 minuti.

In una simulazione condotta in Romania, il personale era pronto a trattare il paziente in 30 minuti, ma ha poi dovuto attendere i risultati del laboratorio per oltre 20 minuti prima che potesse essere presa una decisione sul trattamento. A seguito di questa esperienza, l’ospedale sta ora esplorando vari modi per aggirare questo problema, come ad esempio il prelievo di sangue in ambulanza, l’applicazione di adesivi “Priorità” sulle provette di sangue o forse l’investimento in un dispositivo INR per il punto di cura. Piccoli cambiamenti che potrebbero fare una grande differenza.

In un ospedale della Calabria, in Italia, il personale è riuscito a dimezzare il tempo di trattamento passando da 100 a 50 minuti dalla prima alla seconda simulazione.

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Come nell’esempio rumeno, 30 di questi 50 minuti sono stati sprecati in attesa dei risultati degli esami di sangue, poiché il personale era pronto per il trattamento già dopo 20 minuti. Riuscite a immaginare l’effetto che ciò potrebbe avere sui loro risultati se potessero risolvere questo problema e trattare sistematicamente i pazienti riducendo il tempo di intervento di 70 minuti rispetto a quanto accade ora? Il personale ora è super motivato e crede di poterlo fare.

L’esempio più eclatante forse proviene da un ospedale dell’Umbria che ha iniziato la formazione con un tempo DTN medio di 159 minuti. Prima della simulazione avevano fissato l’obiettivo di trattare il manichino in 40-60 minuti. Con loro sorpresa, probabilmente solo perché hanno dedicato un po’ di tempo ad esaminare il loro percorso prima della simulazione, sono riusciti a trattare il paziente in 36 minuti. Il personale era estasiato e non poteva credere al risultato appena ottenuto. Nonostante l’incredibile successo, hanno discusso a lungo su ciò che doveva essere migliorato nella pratica quotidiana e come apportare tali cambiamenti. Poi, come nell’esempio spagnolo, mentre si preparavano ad affrontare la seconda simulazione, è arrivata la chiamata per un vero caso di ictus.

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I membri del personale della stroke unit hanno intrapreso una rapida discussione per determinare quali cambiamenti potevano essere realisticamente implementati subito e hanno aspettato l’arrivo del paziente in ospedale. Alla fine sono riusciti a trattare il paziente in un tempo incredibile di 45 minuti. È un quarto del tempo che in media impiegavano per trattare i pazienti nei giorni precedenti e dimostra semplicemente la trasferibilità di questo tipo di formazione in scenari di vita reale.

Queste simulazioni hanno davvero un effetto sorprendente sul morale del personale della stroke unit e aiutano non solo ad evidenziare i punti da migliorare, ma anche a dimostrare l’effetto che l’introduzione di piccoli cambiamenti può esercitare sui tempi di trattamento complessivi. Cambiamenti che poi, con l’aiuto del consulente Angels, possono iniziare a implementare nella vita reale.

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