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Islanda

Superare le aspettative

Sostenuti dalla crescita della comunità degli Angels, crediamo che l’Islanda continuerà a superare le aspettative di tutti.
Angels team 17 agosto 2018
Team spirit and determination have driven the remarkable progress made by the Angels community in Iceland. 
 
 
Avendo una popolazione di poco superiore a 330.000 abitanti, in pochi avrebbero previsto che l’Islanda si sarebbe qualificata per la Coppa del mondo 2018. Tuttavia, oltre ad essere diventata la nazione più piccola ad avere partecipato a questa competizione, si è anche qualificata bene, sconfiggendo squadre di calcio fortissime come l’Inghilterra e l’Olanda. Ciò è tanto più impressionante se consideriamo che nel 2010 la squadra di calcio islandese si era classificata al 131° posto, l’allenatore della nazionale lavora ancora come dentista part-time e forti nevicate impediscono di allenarsi all’aperto per quasi metà dell’anno.

Sono state avanzate molte ipotesi sul possibile fattore determinante alla base del loro successo che, secondo molti commentatori, è dovuto a due attributi fondamentali: spirito di squadra e determinazione. Siamo convinti che siano stati proprio questi due fattori ad avere guidato i notevoli progressi compiuti dalla comunità Angels in Islanda. 

Essendo il paese più scarsamente popolato d’Europa, quasi tutti i pazienti colpiti da ictus in fase acuta vengono trattati presso l’ospedale universitario Landspitali (LUH) di Reykjavik - noto anche come ospedale universitario nazionale - dove è nato circa il 70% dei bambini islandesi. 



A dicembre 2017, tre infermiere del reparto di Neurologia dell’ospedale LUH hanno partecipato al meeting inaugurale dell’Iniziativa Angels per la formazione degli istruttori (Train-the-Trainer, TTT) a Wiesbaden: Marianne Klinke, Kristín Ásgeirsdóttir e Jónína Haflíðadóttir. La posta in gioco era alta. A differenza di altri paesi in cui è presente almeno un consulente Angels dedicato, in questo caso spettava a queste tre signore molto determinate acquisire il maggior numero possibile di informazioni da mettere in pratica una volta rientrate, destreggiandosi tra le principali responsabilità quotidiane. Come nel caso della squadra di calcio islandese, nessuno era preparato a tutte le sorprese che ci avrebbe riservato questa incredibile squadra. 

Nel mese di maggio 2018, meno di cinque mesi dopo la partecipazione al meeting TTT, il LUH ha riferito di avere iniziato a implementare un nuovo percorso per la somministrazione della terapia di ricanalizzazione sulla base delle competenze acquisite attraverso le varie simulazioni. I risultati parlano da soli: aumento del 296% di pazienti sottoposti a procedure di ricanalizzazione (rispetto al 2014-2016) e riduzione del tempo mediano dall’arrivo in ospedale all’inizio del trattamento (Door-To-Treatment, DTT) da 79 a 25 minuti (tempo record: 13 minuti) quando il percorso funziona correttamente. Questo andava ben oltre gli obiettivi che si erano prefissati, ovvero ridurre il DTT del 50% entro i primi 6 mesi e raddoppiare il numero di pazienti sottoposti a terapia di ricanalizzazione in fase acuta. 

Ammiriamo inoltre la rapidità con cui le infermiere hanno tradotto e avviato l’implementazione dei protocolli di trattamento clinico relativi a febbre, zucchero e deglutizione (FeSS) in fase post-acuta all’interno della stroke unit. I protocolli sono già stati condivisi sia all’interno dell’ospedale che nell’ambito dell’associazione islandese di pazienti colpiti da ictus e sono state condotte le revisioni necessarie per garantire una migliore conformità alle linee guida. Sono stati inoltre acquisiti dati al basale validi da circa 200 pazienti per eseguire il confronto dei valori prima e dopo l’evento. 

E se pensavate che fosse finita qui, con la soddisfazione per queste sorprendenti conquiste, ecco alcune attività pianificate per i prossimi dodici mesi:
  • Ottenere il permesso etico del governo islandese per consentire l’esportazione dei dati nel RESQ
  • Raggiungere le zone rurali di Neskaupstaður e Akureyri per implementare i percorsi e fornire assistenza durante le prime simulazioni
  • Realizzare video didattici per garantire la continuità della formazione 
  • Stabilire percorsi per bambini colpiti da ictus e pazienti che vengono ricoverati in altri reparti non specializzati 
  • Ottenere il permesso per disporre di più personale notturno allo scopo di garantire un percorso di assistenza attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7
  • Collaborare con l’associazione islandese di pazienti colpiti da ictus, organizzando una “giornata dell’ictus” nel mese di ottobre 2018
  • Aumentare la consapevolezza dei pazienti attraverso il coinvolgimento dei mass media 
  • Modificare il programma accademico degli studenti di infermieristica del 3° anno, includendo argomenti incentrati sull’ictus e formazione correlata alla gestione di febbre, zucchero e disfagia
  • Istituire un’associazione nazionale di professionisti per il trattamento dell’ictus
  • Avviare un registro ictus islandese
L’unica cosa che non ci ha sorpreso è stato il conferimento del premio “Miglior progetto dell’anno” al loro progetto all’interno del LUH.

Considerando la velocità con cui hanno triplicato i loro obiettivi precedenti e grazie al supporto fornito dalla crescente comunità Angels, siamo ottimisti sul fatto che l’Islanda continuerà a superare le aspettative di tutti. 

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