L’Europa è composta da 50 nazioni, ma solo 12 di esse dispongono di consulenti Angels dedicati. Avremmo voluto che ogni nazione avesse dei consulenti Angels dedicati, ma trattandosi di un progetto ancora in fase iniziale, sapevamo che era necessario ottimizzare le risorse limitate di cui disponevamo, dando priorità a determinate coperture.
Tuttavia, è stato difficile ignorare il fatto che tantissimi pazienti in altri paesi avrebbero potuto trarre beneficio dalla consulenza offerta dall’iniziativa. Così, abbiamo pensato: se non possiamo andare noi in questi ospedali, perché non facciamo venire loro da noi?
A dicembre 2017, abbiamo iniziato a sperimentare il concetto di formazione degli istruttori denominato “Train the Trainer” (TTT). L’idea era semplice: invitare diverse dozzine di medici, infermieri e personale di ambulanza dagli ospedali che non sono ancora stati raggiunti dai nostri consulenti e presentare loro i processi e gli strumenti di consulenza Angels, nella speranza che al rientro potessero apportare cambiamenti positivi a livello ospedaliero, regionale o nazionale.
Da allora, abbiamo organizzato cinque incontri TTT in Germania, a cui hanno partecipato quasi 150 professionisti esperti nella cura dell’ictus e provenienti da paesi come Croazia, Grecia, Macedonia, Moldavia, fino al Kirghizistan. E, anche se siamo costantemente alla ricerca di modi per migliorare il programma di formazione, siamo orgogliosi di dire che siamo rimasti positivamente sorpresi dal modo in cui i corsi sono stati accolti e dall’impatto che hanno generato.
I due giorni di formazione completa sono suddivisi in diverse sessioni plenarie principali e tre sessioni parallele. Le sessioni plenarie principali includono la presentazione dell’iniziativa Angels e workshop sulla fase pre-ospedaliera, sulla fase post-acuta e sul monitoraggio della qualità. Spesso vengono ospitati relatori di tutto rispetto, esperti nei relativi settori, come il dott. Matej Polák (CEO di ZaMED EMS e Presidente dell’Associazione dei servizi di emergenza [EMS] in Slovacchia) e Andreaa Grecu (Project Manager di RES-Q e membro del Comitato direttivo europeo di Angels).
I partecipanti vengono quindi divisi in tre gruppi per le sessioni parallele, dove a turno imparano come prendere decisioni cliniche migliori, migliorare le capacità di lettura delle immagini TC e ottimizzare la gestione e i percorsi della fase iperacuta. Queste sessioni parallele vengono generalmente condotte dai nostri membri Angels più esperti, cosa che consente loro di attingere a una vasta gamma di esperienze provenienti da vari paesi. Queste sessioni sono ulteriormente supportate da software avanzati, come Body Interact per la sessione relativa alle decisioni cliniche ed e-ASPECTS di Brainomix per la sezione relativa alle immagini TC.
Durante l’ultimo workshop TTT, a dicembre 2018, abbiamo introdotto un nuovo ed entusiasmante elemento: le sessioni plenarie di simulazione in loco, condotte dalla dott.ssa Paola Santalucia, direttore dell’Unità di neurologia di emergenza dell’Ospedale di Messina, nonché coordinatrice del Comitato di simulazione ESO. Proprio come un centro di simulazione vero e proprio, questa sessione plenaria è iniziata con l'assegnazione dei ruoli di medico, infermiere o personale di ambulanza a tre gruppi di volontari (pazienti e parenti vengono interpretati dai consulenti Angels).
Ad ogni gruppo è stato quindi presentato uno scenario clinico specifico, basato su casi reali, ed è stato chiesto di trattare il paziente, mentre il resto dei partecipanti osservava il video della simulazione in tempo reale da un’altra stanza. Tutto è stato mantenuto il più possibile aderente alla situazione di vita reale, come ad esempio la presenza (o l’assenza) di un sistema di prenotifica, un radiologo reperibile e vari imprevisti correlati a possibili controindicazioni che possono mettere realmente alla prova la conoscenza del partecipante sulle linee guida per l’ictus.
Al termine della simulazione, i partecipanti si sono riuniti per una discussione di gruppo, moderata dalla dott.ssa Santalucia, allo scopo di evidenziare i punti di forza e i punti deboli del gruppo che ha eseguito la simulazione. Da queste discussioni ne sono uscite proficue conversazioni che non riguardavano solo le conoscenze mediche, ma spesso toccavano competenze trasversali, come il modo di trattare il personale dell’ambulanza e i parenti dei pazienti. Sulla base del feedback dei partecipanti, sembra che in futuro le sessioni plenarie di simulazione diventeranno una costante dei nostri workshop TTT.
Pur avendo ripetuto l’evento solo cinque volte dal nostro primo incontro TTT a dicembre 2017, riteniamo che il workshop si sia notevolmente evoluto, aggiungendo sempre nuovo valore all’evento successivo. Così come un ospedale deve costantemente cercare dei modi per migliorare i tempi e la qualità dei trattamenti, anche noi cercheremo di migliorare il nostro workshop TTT continuando a cercare e testare nuovi metodi o tecnologie che possano fornire ai partecipanti conoscenze e strumenti pratici da implementare con facilità nel proprio ambiente.
Avete delle idee da suggerire?