In Central Tuscany, a five-time Diamond Award-winning hospital inspired other hospitals in the region to become faster, more efficient and accurate.
Era quasi la fine del 2020 quando un paziente è stato ricoverato in un ospedale della Toscana centrale. Il pronto soccorso e l’ospedale hanno attivato il codice ictus quando questo paziente ha chiamato pronunciando parole incomprensibili. Tuttavia, i sintomi si erano quasi risolti quando è arrivato in ospedale in ambulanza.
Un occhio poco esperto avrebbe potuto ignorare il paziente o addirittura considerare i suoi sintomi come transitori. Gli ospedali della regione di questo giovane paziente colpito da ictus si sono fortunatamente concentrati sul miglioramento del percorso di cura dell’ictus dall’inizio alla fine. Hanno rilevato la lesione ischemica e hanno somministrato al paziente il trattamento corretto, favorendone la completa guarigione e portando a una terapia di prevenzione secondaria.
La Toscana centrale è considerata una delle aree più grandi della regione con 1,6 milioni di abitanti. È nota per i suoi splendidi paesaggi e la sua arte e cultura del vino, ma ora sappiamo che ospita anche 9 centri primari specializzati nella cura dell’ictus e un centro comprensivo. Nel 2019 sono stati ricoverati 2.200 pazienti colpiti da ictus e non tutti gli ospedali offrivano lo stesso livello di efficienza quando si trattava di gestione dell’ictus.
L’Iniziativa Angels e la Società italiana per l’ictus (ISO) hanno potuto constatarlo quando, nel marzo 2020, quattro di questi ospedali hanno aderito al progetto nazionale denominato MonitorISO. Questo progetto è stato sviluppato per potenziare il monitoraggio della qualità, e alla fine ha rivelato le aree di miglioramento e la necessità di best practice da attuare nell’intera regione e in ospedali specifici.
Nel giro di pochi mesi, 3 nuovi ospedali hanno conseguito lo stato Oro dei premi Angels ESO, allineandosi così con l’Ospedale Santa Maria Nuova, 5 volte vincitore dello stato Diamante Angels ESO.
L’Ospedale Santa Maria Nuova ha iniziato il suo viaggio con Angels nel 2018. Hanno eseguito una serie di simulazioni del percorso di cura dell’ictus e sono riusciti così a individuare chiaramente cosa cambiare. Inizialmente avevano un tempo door-to-needle (DTN) di 75 minuti, e grazie all’implementazione di queste modifiche, sono riusciti a ridurre questo tempo esattamente della metà. I risultati del progetto mostrati da MonitorISO hanno rivelato che l’Ospedale Santa Maria Nuova è stato l’unico ospedale della Toscana centrale a riportare un tempo DTN medio inferiore a 30 minuti.
In che modo questi tre nuovi ospedali sono diventati più veloci, efficienti e precisi? Non permettendo che risultati negativi o una pandemia impedissero loro di compiere uno sforzo extra.
A causa della pandemia, tutti gli incontri dovevano essere convertiti in un formato virtuale, inclusi casi clinici virtuali, riunioni di area, eventi “Angels Days” e l’uso degli strumenti del sito web di Angels come Body Interact. Durante il primo incontro virtuale tra 12 medici di 8 ospedali, la regione ha concordato alcuni obiettivi:
1 Creare una rete per l’ictus con Angels in veste di membro ufficiale, guidata dal dott. Palumbo e dalla dott.ssa Konze.
2 Essere comprensivi e inclusivi nel piano d’azione per modificare i protocolli secondo le nuove linee guida dell’ISO.
3 Fornire una guida continua per l’ottimizzazione del percorso dell’ictus, inclusa la standardizzazione che offre al personale addetto alla cura dell’ictus un approccio per trattare anche i pazienti più particolari e speciali.
4 Dare valore e qualità ai webinar al fine di coinvolgere tutti i membri del team multidisciplinare e sfruttare al meglio il tempo di formazione.
Questo modello va oltre il modello “hub and spoke”. Infatti, non esiste solamente un collegamento unidirezionale tra gli spoke (centri periferici) e l’hub (centro d’eccellenza), ma anche tra i singoli spoke al fine di creare una rete orizzontale, collaborativa e congiunta, che copra l’intero territorio. “Le parole chiave che ci caratterizzano sono condivisione, formazione, informazione e partecipazione e insieme ad Angels continueremo il nostro viaggio per dare una possibilità di vita a tutti i malati di ictus”, ha dichiarato il dott. Pasquale Palumbo.
Il raggiungimento degli obiettivi non solo è stato dimostrato dall’assegnazione di nuovi premi, ma anche dall’ottimo feedback ricevuto dal team della rete per l’ictus da parte dei partecipanti. Questo li ha motivati a continuare in questo percorso anche in futuro, visto che ora non consiste più in una serie di semplici incontri isolati ma è diventato un progetto regionale, come commenta la dott.ssa Angela Konze dell’Ospedale Santa Maria Nuova:
“L’azienda sanitaria della Toscana centrale collabora ormai dal 2018 con l’Iniziativa Angels con l’obiettivo di migliorare continuamente la qualità delle cure per i pazienti colpiti da ictus. Durante l’anno della pandemia, la formazione delle equipe multidisciplinari per la cura dell’ictus non ha mai smesso di offrire eventi di formazione online. Grazie a un percorso consolidato per la cura dell’ictus sviluppato insieme all’Iniziativa Angels, tutti i pazienti, nonostante la situazione critica in tempo di COVID, hanno ricevuto lo stesso rapido accesso alla diagnostica e alla terapia e abbiamo persino migliorato il nostro tempo mediano door-to-needle”.
Ispirati da questi centri per l’ictus, alla seconda edizione di MonitorISO che si è svolta a novembre hanno partecipato altri 4 centri per l’ictus registrando i propri dati. Di conseguenza, quasi tutta la regione è ora impegnata a monitorare la qualità della cura dell’ictus.
Commentando la relativa facilità con cui il loro ospedale gestisce anche casi “complessi” come il caso citato all’inizio di questo articolo in questi giorni, la dott.ssa Angela Konze ha affermato: “Dobbiamo agire in modo diverso, siamo un ospedale Angels.”
Ci auguriamo che questa mentalità e questa storia ispirino gli altri a raggiungere gli standard elevati seguiti dagli ospedali Angels di tutto il mondo.