Passa al contenuto principale
Italia

Lasciare una nuova eredità

All’Ospedale Santa Maria Nuova di Firenze, il successo deriva da una forte motivazione e da un solido lavoro in team.
Angels team 11 settembre 2019

Fondato nel 1288 da Folco Portinari - padre di Beatrice, fidanzata e principale fonte d’ispirazione delle opere di Dante Alighieri - l’Ospedale Santa Maria Nuova è il più antico ospedale ancora attivo a Firenze, in Italia, e nel mondo.

Dotato di soli dieci posti letto per i poveri e i bisognosi, l’ospedale si è sviluppato rapidamente e, nel 1330, ha modificato il proprio statuto trasformandosi da ricovero per senzatetto o ospizio in un autentico ospedale. La sua reputazione è cresciuta in modo significativo grazie a pazienti come Martin Lutero, che vi fu curato nel 1510 e che ne ha tessuto le lodi raccontando di “medici abili, infermiere attente, buona cucina, letti dipinti e biancheria pulita”. 

Per più di 700 anni, l’ospedale è stato ininterrottamente al servizio dei pazienti - anche durante le epidemie, le guerre o le catastrofi naturali - accumulando innumerevoli lasciti storici e artistici. Oggi è anche un museo con una ricca ed esclusiva collezione d’arte composta da 730 dipinti, affreschi, sculture, arredi e le cosiddette “vasche di Leonardo” dove Leonardo da Vinci eseguiva le autopsie per i suoi studi di anatomia.

Avendo accumulato una tale eredità storica e artistica, pochi avrebbero immaginato che l’Ospedale Santa Maria Nuova ne avrebbe aggiunta un’altra nel 21° secolo; ma è esattamente quello che è successo.

La storia è iniziata nel 2017 quando la dott.ssa Angela Konze, una radiologa dell’ospedale, ha incontrato la prof.ssa Valeria Caso, ex-presidente ESO e “ambasciatrice” Angels, durante una conferenza in Italia. La dott.ssa Konze è rimasta affascinata dal potere della rete Angels e dal fatto che molti ospedali in Europa possono raggiungere un tempo medio dall’ingresso in ospedale all’inizio del trattamento (DTT) di 30 minuti o meno.  Desiderosa di migliorare il tempo DTT dell’ospedale, che era in media di 75 minuti, decise di mettersi in contatto con l’iniziativa Angels per valutare come migliorare la cura dell’ictus nel suo ospedale.

Poco dopo questa conferenza, è iniziato il processo di consulenza di questo ospedale. Medici e infermieri del personale della stroke unit dei dipartimenti di emergenza, radiologia e medicina interna hanno partecipato attivamente alle 5 visite di consulenza Angels, durante le quali è stata condotta un’analisi del percorso ospedaliero di trattamento dell’ictus, e hanno partecipato a vari corsi di formazione. Il momento culminante di questo processo di miglioramento si è verificato durante le simulazioni in loco, in cui il personale ha testato e concordato alcuni cambiamenti da apportare al percorso per implementare in modo efficiente le 4 azioni prioritarie raccomandate.

In primo luogo, è stato concordato che, dopo una pre-notifica di ictus da parte del servizio EMS, il paziente deve bypassare il triage ed essere immediatamente valutato da un medico del pronto soccorso che dovrebbe anche accompagnare il paziente fino al lettino per TC. È stato inoltre concordato che gli infermieri abbiano un ruolo cruciale nel processo e debbano quindi essere coinvolti lungo tutto il percorso, lavorando in parallelo per supportare il medico nella cura del paziente. Durante la simulazione in loco, il personale ha inoltre realizzato che l’uso di una borsa per ictus consente di iniziare il trattamento farmacologico direttamente nella sala per TC.

Dopo la simulazione, il personale si è dimostrato estremamente attivo anche nella revisione e nella personalizzazione dei modelli delle liste di controllo forniti dal consulente Angels, facendoli diventare parte della routine di intervento in caso di codice ictus. Un altro miglioramento fondamentale implementato immediatamente prevedeva il monitoraggio del tempo dall’ingresso in ospedale all’inizio del trattamento: infermieri e medici del pronto soccorso e della radiologia hanno iniziato a compilare metodicamente il poster Angels per la registrazione dei tempi in modo da monitorare i progressi. La simulazione dell’ictus ha suscitato un’ondata di entusiasmo e motivazione in tutta la squadra, consentendo al personale di scoprire con i propri occhi le lacune nel percorso, esaminarle e collaborare per superarle.

I risultati di questi cambiamenti sono stati immediati e sbalorditivi. L’ospedale Santa Maria Nuova è passato dal trattamento di 29 pazienti con un DTT medio di 75 minuti nel 2017 a 66 pazienti con un DTT medio di 38 minuti nel 2018, raddoppiando sostanzialmente il tasso di ricanalizzazione e dimezzando i tempi DTT nell’arco di un solo anno. Di conseguenza, l’ospedale Santa Maria Nuova è diventato il primo ospedale in Italia ad aver raggiunto lo stato Diamond nell’ambito della premiazione ESO-Angels e non smette di migliorare: nel solo periodo compreso tra gennaio e giugno 2019, l’ospedale ha curato in media 42 pazienti con un DTT medio di 32 minuti - un ulteriore miglioramento rispetto ai notevoli progressi già realizzati nell’anno precedente.

L’eccezionale esperienza di questo ospedale è stata estremamente contagiosa: altri 7 ospedali all’interno della stessa rete regionale per l’ictus hanno avviato un processo di consulenza Angels ottenendo risultati incredibili. Un ottimo esempio di come la semplice appartenenza ad una comunità possa innescare un miglioramento su vasta scala.

Lorenza Spagnuolo, la consulente Angels che ha lavorato con questo ospedale, ha constatato che il fattore chiave di successo si è trasformato in una forte motivazione a fornire la migliore assistenza possibile ai pazienti, unita a un solido lavoro di squadra tra medici e infermieri nei dipartimenti di emergenza e radiologia.

“Sono impressionata dall’entusiasmo contagioso di queste persone, dalla loro volontà di migliorare e soprattutto dalla collaborazione tra i membri del personale. Lo spirito che caratterizza il team è unico e prezioso: tutti riconoscono che ogni singolo risultato deriva dalla collaborazione e cooperazione, non dall’operato di un solo individuo. Penso che questa sia la chiave del loro successo e continuerò a motivarli affinché lavorino insieme come stanno facendo e non perdano mai questo spirito e questa motivazione” - Lorenza Spagnuolo.  

Ad oggi, l’ospedale Santa Maria Nuova è l’unico ospedale in Italia ad aver raggiunto lo stato Diamond nell’ambito della premiazione ESO-Angels, e lo ha ottenuto non solo una, ma ben due volte, diventando un punto di riferimento per lo standard di qualità nella cura dell’ictus a livello nazionale.

Siamo estremamente orgogliosi di far parte di questo nuovo retaggio all’interno di un istituto storico di questa portata e, conoscendo tutte le persone coinvolte e gli standard elevati che si pongono, siamo certi che continueranno a sorprenderci negli anni a venire. 

More stories like this

Repubblica Ceca

South Bohemia | How To Be Best

Where you find exceptional results you will also find exceptional leadership. The stroke network in South Bohemia is an example of how seamless cooperation between hospitals and ambulance services saves lives. Three doctors from the region explain how and why it works.
Italia

La storia di Mauro | Un altro biglietto per la giostra

Una seconda possibilità è un “nuovo mandato” per il sopravvissuto all’ictus Mauro Carrucciu, che deve la vita al fatto di aver trovato le persone giuste nel momento più vulnerabile. Ora condivide la sua storia in workshop di formazione per far sì che anche altri pazienti colpiti da ictus trovino le persone giuste.
Italia

Sopravvissuta all’ictus | La storia di Fabiana

Per quanto riguarda il trattamento, un intervento insufficiente e tardivo ha trasformato l’ictus di Fabiana, sopravvenuto all’età di 37 anni, in una catastrofe prevenibile. Undici anni dopo, lei riflette su quanto è stato perso e su cosa significhi essere diversamente abile in una società indifferenze e impaziente.
Unisciti alla comunità Angels
Powered by Translations.com GlobalLink OneLink Software