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Spagna

Verso la nuova normalità | Parte II

Nonostante la pandemia, i partecipanti a una sessione di formazione in Spagna si sono posti un obiettivo di tempo door-to-needle (dall’arrivo alla terapia) di 25 minuti. 
Angels team 24 agosto 2020

Hospital Cruz Roja in Cordoba, Spain, was supposed to start treating stroke patients in June 2020. Angels Consultant Alicia Arjona had already started working with them since the end of January, but as with most activities involving hospitals that treat COVID-19 patients, they were put on hold due to the pandemic. 

Personale della stroke unit presso l’Hospital Cruz Roja di Cordoba

Alla fine di maggio 2020, dopo che il governo spagnolo aveva allentato le restrizioni imposte, abbiamo deciso di proseguire i corsi di formazione multidisciplinari, iniziando dalla fase iperacuta. Si sono resi necessari altri preparativi per rispettare la conformità alle linee guida di sicurezza, come la presenza di uno spazio sufficiente a garantire la giusta distanza tra tutti i partecipanti, nonché la fornitura di gel idroalcolico e mascherine, tutte operazioni gestite con la massima semplicità.

Formazione sull’ictus presso l’Hospital Cruz Roja di Cordoba

Quando si è svolta la formazione sulla fase iperacuta, il regolamento spagnolo consentiva la presenza di un massimo di 30 persone in una stanza. I partecipanti erano 60, tra cui medici, radiologi, infermieri e persino portieri, pertanto la sessione è stata condotta due volte (20 e 21 maggio) in una sala con una capacità di 100 persone. 

I corsi di formazione sulla fase acuta e post-acuta sono stati condotti il ​​4 giugno e, da allora, il numero massimo di persone consentite in una stanza è salito a 50, pertanto siamo stati in grado di accogliere insieme tutti i partecipanti (per lo più infermieri). 

Throughout these full-house sessions, which were held after their working hours, there was a clear sense of commitment from all the participants as they set themselves a DTN average goal of 25 minutes

Personale dell’ambulanza durante una simulazione di ictus presso la Cruz Roja di Cordoba

Il 9 giugno, il personale ha condotto due simulazioni che hanno preso in considerazione due scenari: arrivi con e senza pre-notifica da parte del servizio medico di emergenza e pazienti confermati positivi o negativi al COVID-19. Le simulazioni hanno aiutato a valutare i diversi percorsi preparati per i vari scenari, come ad esempio la ricezione dei pazienti nella zona rossa e il percorso alternativo alla TC riservato ai pazienti con infezione da virus confermata o sospetta. All in all, everyone was happy with the protocol they had developed and the resulting 15 minutes simulated DTN time.

Simulazione dell’ictus presso l’Hospital Cruz Roja di Cordoba

As of June 10th, Hospital Cruz Roja officially became the third stroke-ready hospital in Cordoba, where there is only one comprehensive center and two other treating centers. La struttura è stata inclusa anche nella rete dei servizi di emergenza, cosa piuttosto insolita per un ospedale privato in Spagna, grazie alla stretta collaborazione con il servizio medico di emergenza locale durante i processi di formazione e preparazione. Come ulteriore vantaggio inaspettato, l’ospedale aveva inoltre deciso di convertire l’attuale spazio di terapia intensiva per pazienti COVID-19 in una stroke unit! 

Per noi di Angels, queste due storie ci ricordano che dobbiamo essere sempre pronti ad adattarci all’ambiente per il bene dei pazienti colpiti da ictus. In effetti, questa pandemia globale rappresenta una seria preoccupazione ed è facile farsi prendere dall’ansia. Ci auguriamo che le esperienze del Portogallo e della Spagna possano aiutarci a ricordare che è nostro dovere pensare sempre in termini di pazienti colpiti da ictus, non solo da COVID-19, e che se non lo abbiamo ancora fatto, è giunto il momento di adattarci alla nuova normalità. 
 

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