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Portogallo

Aiutare, sempre di più

Un consulente Angels ha messo in contatto il team di in un ospedale di Madeira con la più ampia comunità che si occupa di ictus.
Angels team 20 giugno 2017

The Stroke Unit at Madeira’s Hospital Dr. Nélio Mendonça is on an island off the coast of Portugal, so we have all the reason to feel a little disconnected from other stroke centres and specialists, write Enf Arlinda Oliveira, Dr Patrício Freitas and Dr Rafael Freitas. 

La nostra stroke unit è stata ufficialmente inaugurata nel luglio 2009, con 4 posti letto dedicati ai pazienti con ictus acuto. La distanza tra Madeira e il Portogallo continentale ha obbligato la nostra stroke unit ad attrezzarsi per gli interventi endovascolari, che ora siamo orgogliosi di poter offrire da marzo di quest’anno. Si tratta di un grande risultato per tutto il team e riteniamo che avrà un forte impatto sui pazienti con ictus e sulle rispettive famiglie.

A novembre 2016 abbiamo deciso di aderire all’iniziativa Angels perché abbiamo visto l’opportunità di entrare a far parte di qualcosa di più grande. Stavamo cercando di raggiungere prestazioni più elevate e volevamo disperatamente migliorare i nostri risultati, ma sentivamo che dovevamo anche aprirci al resto del mondo. Per riuscirci dovevamo conoscere un po’ meglio ciò che gli altri centri in Portogallo e nel resto dell’Europa stavano facendo per migliorare i loro risultati.

Per alcuni, far parte di una comunità potrebbe significare incontrarsi fisicamente con frequenza settimanale o mensile per condividere idee o instaurare rapporti, per noi la comunità Angels ha assunto una forma leggermente diversa.

Abbiamo iniziato proponendo al nostro personale infermieristico i moduli di e-learning online per infermieri della stroke unit. È stato fantastico perché ci ha permesso di standardizzare il livello di conoscenza all’interno del personale infermieristico.

Le simulazioni di casi clinici con Body Interact hanno fornito al personale della stroke unit un'eccellente piattaforma per affinare le capacità decisionali cliniche, cosa che si è rivelata veramente utile anche in contesti di vita reale.

Anche se non eravamo nella stessa stanza insieme ai nostri colleghi continentali, avevamo già la percezione che i nostri standard fossero più allineati.

La raccolta dei dati è la rovina della nostra vita, ma Claudia è riuscita a convincerci che l’unico modo per confrontarci davvero con gli altri ospedali sarebbe proprio quello di iniziare a raccogliere i dati. Ora abbiamo iniziato a utilizzare lo strumento Angels Plus e speriamo che ciò ci consenta non solo di monitorare i nostri progressi, ma anche di adottare un approccio di benchmarking con i nostri colleghi del continente. Niente motiva come un po’ di sana competizione.



Se chiedessimo al nostro personale della stroke unit quale tra gli elementi presentati da Claudia alla stroke unit abbia fornito più aiuto in termini di lavoro quotidiano, probabilmente sarebbe l’introduzione delle liste di controllo. Ovviamente disponevamo di protocolli, ma ad essere onesti, non si trattava di qualcosa a cui facessimo riferimento quotidianamente. Ciò ha causato molta variabilità nelle pratiche di trattamento. Claudia ci ha aiutato a trasformare i nostri protocolli in liste di controllo di facile utilizzo sulla base degli esempi raccolti con l’aiuto di consulenti esperti. Ora usiamo queste liste di controllo per ogni paziente che trattiamo sapendo che anche sotto questo aspetto stiamo rispettando le linee guida e le migliori pratiche in vigore a livello europeo. Sia l’infermiera che il medico dispongono di una lista e la nostra prossima priorità sarà fare in modo che anche il personale dell’ambulanza inizi ad usarne una. Oggi non c’è molto spazio per i dubbi e tutte le persone coinvolte mostrano maggiore fiducia.

La piattaforma della community Basecamp ci fa sentire molto più vicini alle altre stroke unit del Portogallo, poiché ci consente di vedere ciò che gli altri pubblicano e commentano in merito alle attività in corso. Un ottimo esempio è rappresentato dalla recente giornata dedicata all’ictus durante la quale gli ospedali di tutto il Paese hanno partecipato a varie attività finalizzate a promuovere un migliore riconoscimento e trattamento dell’ictus.

Sulla base di questa proposta, questo è stato il primo anno in cui abbiamo celebrato la Giornata nazionale dell’ictus a Madeira. Siamo stati in due centri sanitari principali, Machico e Ribeira Brava, dove abbiamo parlato dell’ictus e del ruolo che potevano svolgere.

Il personale della stroke unit di Madeira concorda sul fatto che la risorsa più importante per farci sentire parte di questa grande comunità sia stata la nostra consulente Claudia. Sì, disponevamo dei materiali e degli strumenti forniti dal progetto, ma riteniamo che la nostra consulente costituisca il nostro principale collegamento con il resto dell’Europa. Possiede una prospettiva che non conoscevamo prima, in quanto lavora anche presso altri ospedali. Osserva ciò che gli altri fanno con successo, dopodiché ci passa consigli e suggerimenti. Ha inoltre accesso ad una più ampia base di conoscenze grazie alle sue interazioni quotidiane con altri consulenti che stanno facendo la stessa cosa in altri paesi europei. A volte è abbastanza piacevole sapere che la tua situazione non è così grave come quella di altri Paesi, come ad esempio la Romania, oppure ascoltare una storia motivante dall’Ucraina o dall’Italia.

Abbiamo scoperto che il nucleo della nostra nuova comunità non è rappresentato solo da un workshop o un forum online, ma anche da una persona che ci racconta delle storie per ispirarci e che racconta le nostre storie per ispirare altre persone.

Inf. Arlinda Oliveira, dott. Patrício Freitas e dott. Rafael Freitas

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