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Europa

La chiave è la formazione

La formula di formazione che prevede semplificazione, esercitazione, simulazione, riflessione e una seconda simulazione consente di ottenere miglioramenti notevoli.
Angels team 31 ottobre 2017

Le squadre sportive a livello professionistico sono ovviamente in cima alle classifiche, ma stranamente continuano ad allenarsi 5 giorni per giocare una sola partita nel fine settimana. Gary Player (golfista di fama mondiale) una volta ha dichiarato che più si allenava e più aumentava la sua fortuna. Possiamo imparare da questo esempio e allenarci di più per dare il meglio quando un paziente ha più bisogno di noi?



Recentemente ho avuto il privilegio di assistere a una sessione di allenamento del mio sport preferito tenuta dall’allenatore della nazionale e quello che ho capito è che non solo si allenano di più, ma si allenano anche in modo diverso. Passano ore a scomporre un movimento o un’attività nei suoi elementi di base, poi trovano modi creativi per sistemare i singoli elementi prima di ricomporli in blocco e riunirli come mossa finale.

Questo mi ha fatto riflettere su come affrontiamo la formazione nell’ambito dell’iniziativa Angels. Da allora ci siamo posti l’obiettivo di non eseguire più una sessione di formazione basata esclusivamente su PowerPoint®. Dobbiamo allenarci di più, ma dobbiamo anche essere più specifici e creativi nel suddividere gli argomenti complessi nei vari blocchi e condurre simulazioni finché i movimenti non diventano automatici.

Di conseguenza, nei nostri workshop didattici miriamo a ottenere quanto segue:

  • Scomporre e spiegare i dettagli alla base dei concetti complessi, rendendo il messaggio finale semplice, comprensibile e con elementi facili da ricordare.
  • Fare in modo che il personale abbia a disposizione qualcosa da consultare, in cui siano contenuti gli elementi summenzionati per riferimento futuro.
  • Esercitarsi a implementare questi elementi in una sessione pratica.
  • Riflettere e discutere le difficoltà e le incomprensioni che potrebbero sorgere dalla prima implementazione pratica degli elementi.
  • Ripetere l’implementazione pratica per consolidare l’apprendimento.


Come esempio pratico, analizzeremo il nostro approccio ai workshop per ottimizzare il percorso in fase iperacuta e il processo decisionale alla fine di tale percorso.



Simulazioni nei centri di simulazione

Nell’ambito di recenti workshop ci siamo resi conto che, specialmente negli ospedali in cui è appena stato avviato il servizio di trattamento dell’ictus, non è utile concentrarsi solo sulla riduzione dei ritardi di trattamento. Questi ospedali spesso richiedono una formazione molto più approfondita riguardo all’esecuzione della valutazione iniziale dei pazienti, l’interpretazione delle immagini TC e cosa tenere a mente nel processo decisionale.

Insieme al dott. Robert Mikulik e alla dott.ssa Paula Santalucia stiamo attualmente lavorando ad un programma di simulazione standardizzata da attuare nei centri di simulazione di tutta Europa. Utilizzeremo questo tipo di formazione basata sulla simulazione per aiutare gli ospedali che hanno appena avviato un centro ictus o il personale delle stroke unit che vogliono migliorare la valutazione e la gestione dei loro pazienti mediante un processo decisionale semplificato. È molto gratificante vedere come i partecipanti aumentino drasticamente la loro sicurezza e abilità dalla prima simulazione del corso fino alla 4a o 5a simulazione nello stesso giorno.



Simulazione virtuale con Body Interact

Un aspetto chiave del trattamento dell’ictus che viene affrontato nel centro di simulazione, e che dovrebbe essere successivamente consolidato, è il processo decisionale. Per fare ciò forniamo agli ospedali l’accesso al software di simulazione Body Interact attraverso il nostro sito web. Al momento sono disponibili 10 scenari diversi in cui il personale delle stroke unit e i medici possono mettersi alla prova e affinare le proprie capacità nella valutazione dei pazienti e nel processo decisionale all’interno di un ambiente virtuale sicuro. Gli ospedali che hanno utilizzato questo software di simulazione lo hanno trovato molto coinvolgente e piuttosto impegnativo, ma al contempo eccellente nel rafforzare la fiducia durante il trattamento dell’ictus.

Formazione per l’interpretazione delle immagini TC

In una recente tavola rotonda sul processo decisionale nell’ambito dell’ictus, uno degli esperti ha commentato che 10 anni fa era considerata una forma d’arte tentare di identificare tutti i diversi segni ischemici su un’immagine TC. Al giorno d’oggi, si cerca solo di escludere i segni di sanguinamento o di altre complicazioni come i tumori, ad esempio, e di escludere il danno grave indicato dal coinvolgimento di più di un terzo della regione dell’arteria cerebrale media (MCA). La semplice ricerca del sanguinamento e della progressione grave dell’ictus rappresenta sicuramente un modo per semplificare un concetto complesso, tuttavia è ancora necessario fornire al personale delle stroke unit gli strumenti che consentano di implementare questa attività in un ambiente sicuro in grado di generare fiducia. A tale proposito, stiamo attualmente collaborando con degli esperti per fornire l’accesso ad una libreria di immagini TC sul nostro sito Web che possa essere utilizzata per migliorare l’interpretazione delle immagini e confrontare le scelte di trattamento con quelle di altri esperti.

Simulazioni su manichino

L’ottimizzazione del trattamento dell’ictus non si limita solo alla gestione dei pazienti e alla scelta del trattamento migliore, ma prevede anche l’aumento della velocità di trattamento dei pazienti. A tale proposito, ci siamo resi conto che forse è meglio condurre le simulazioni negli ambienti in cui opera il personale della stroke unit.

Viene scelto un manichino e il personale procede normalmente al trattamento come se si trattasse di un qualsiasi paziente con ictus nella vita reale. I ritardi del trattamento vengono calcolati utilizzando un cronometro e l’intero processo viene registrato con una videocamera GoPro. John Dewey una volta ha detto che l’apprendimento è il risultato della somma di esperienza e riflessione, così nel corso di una sessione di feedback il team esamina il filmato della GoPro e lo confronta con esempi di buona pratica allo scopo di identificare i punti da migliorare. Dopo avere confermato le modifiche suggerite, il team conduce una seconda simulazione, questa volta implementando le modifiche che si è concordato di implementare in futuro.

Svolgendo questo tipo di simulazione, quasi senza eccezioni siamo stati in grado di ridurre di circa il 50% i tempi dall’arrivo in ospedale alla terapia.

L’utilizzo di una formula basata su semplificazione, formazione, simulazione, riflessione e seconda simulazione, ha dimostrato enormi miglioramenti nell’implementazione di una terapia per ictus di migliore qualità negli ospedali in cui lavoriamo.

Combinando diversi tipi di simulazione o metodi di apprendimento esperienziale, possiamo essere sicuri che la formazione venga assimilata, che la fiducia aumenti e che i pazienti vengano trattati con le terapie giuste al momento giusto.
 

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